Il “nuovo” nome del Consorzio

Il 16  maggio 2019, con Delibera di Giunta Regionale (DGR) n° 69-8978, il Consorzio, gestore del Canale di Caluso, cambia nome.  Da Consorzio dei Canali del Canavese torna ad essere Consorzio del Canale Demaniale di Caluso. La modifica della denominazione era stata avanzata a gran voce dall’Assemblea dei Delegati nelle ultime sedute per richiamare la storia del Canale e riaffermarne la sua identità. Il Consiglio di Amministrazione condividendo pienamente la richiesta l’ha oggi suggellata approfittandone anche per apportare importanti modifiche ad alcuni articoli dello STATUTO necessari per aggiornare, allo stato di fatto, la gestione del Consorzio.

Il Consorzio del Canale in quanto tale esiste dal 1883, anno in cui si è costituito in forma giuridica; è quindi oggi un passo importante e di orgoglio aver rinnovato un impegno con i nostri predecessori.

Del nuovo Statuto fanno parte integrante il Regolamento Distrettuale già citato nel vecchio Statuto ma che non si era mai definito e il Regolamento del Catasto e per la riscossione dei Canoni Irrigui, entrambi condivisi, discussi, revisionati ed infine approvati con la Delibera n 26 e n 27 del 28/05/2018 dall’Assemblea dei Delegati.

Lo Statuto del Consorzio del Canale Demaniale di Caluso

Il Regolamento del Catasto e per la Riscossione dei Canoni Irrigui

Il Regolamento Distrettuale

Ricorrenze storiche

L’amministrazione vigente, coglie l’occasione del rinnovo statutario per portare all’evidenza che in questo anno, 2019, ricorrono due importanti eventi  che richiamano la storia del Canale di Caluso.

 La prima è  lo  scavo che  fu iniziato, su progetto dell’Ing militare Francesco  Orologi, nel 1559 da Charles de Cossè de Brissac allora governatore francese del Piemonte grazie a una donazione di terreni  della Comunità calusiese. La realizzazione del Canale di Caluso, detta anche bealera brissacca in sua memoria, divenne, in breve tempo, il più importante canale irriguo appartenente direttamente allo Stato Sabaudo (considerando  che al tempo i più grandi canali piemontesi in esercizio erano privati e  i Canali Depretis, Cavour e Farini non erano ancora stati costruiti). Il Canale seguì poi le sorti del feudo di Caluso  fino al 1760 anno in cui fu ceduto allo Stato sabaudo. Oggi, dopo 460 anni, il Canale di Caluso serve ancora per irrigare un comprensorio di oltre 9000 ha con circa 71 derivazioni irrigue che vengono servite con l’unità di misura dell’oncia calusiese (pari a 24 l/sec) che fu un’unità di misura legale fino all’inizio dell’Ottocento per le concessioni di molti canali piemontesi.

La seconda è la costruzione della Tenuta Mandria di Chivasso destinato all’allevamento dei cavalli al servizio della corte sabauda che risale al 1769 e festeggia il 250esimo anno.

L’impegno di tutti gli amministratori passati e presenti è stato fondamentale per mantenere inalterato negli anni il principio dell’autonomia da tutte le entità amministrative e politiche della nostra Regione. Ciò ha permesso e permetterà ancor più in futuro la libertà ed indipendenza nelle scelte del nostro lavoro cercando di garantire sempre al meglio l’irrigazione delle colture agricole del territorio. Questo anche recuperando o intraprendendo un rapporto solido e strutturato con i Comuni, con le Società proprietarie delle forze motrici e con tutti gli Enti operanti nel comprensorio irrigato con il Canale di Caluso al fine di poter rendere fruibile il territorio dal punto di vista turistico e di valorizzare e proteggere l’ambiente.